Una storia d’amore, un paese del profondo Sud d’Italia, la Calabria post-borbonica, un periodo storico, primi del Novecento, controverso e ancorato a pregiudizi e antiche tradizioni; tre grandi avvenimenti, la Grande Guerra, la pandemia, i riverberi di una società in mutamento sono gli elementi portanti in cui si snoda la narrazione. Tre date 1919/20-1968-2016 scandiscono i tre momenti della vicenda: la prima è la data di un ricordo, il racconto di una storia la cui verità effettuale si discosta dalla verità accettata per comodità, convenzione o solo per decoro; la seconda è la data del dubbio e della ricerca; l’ultima è la data della ricostruzione della realtà, cruda e disillusa, di una storia d’amore e del coraggio di Mariangela che attende l’alba del giorno dopo per rendersi finalmente libera. Mariangela è una donna di altri tempi che lotta contro le convenzioni, vince le sue paure e decide di vivere la sua femminilità, che è poi voler vivere l’amore. È una donna che percepisce la voglia di cambiamento, è una donna che vive le inquietudini tipiche delle giovani donne quando sentono pulsare dentro la passione, è una donna che vuole vivere la sua storia d’amore come se fosse una fiaba, e che vorrebbe esternare le sue emozioni con sincerità senza falsi moralismi. Mariangela, però, paga il pegno a una società bigotta e retriva, ipocrita e maschilista, ricca di pregiudizi e maldicenze, dove l’onestà va a spasso con la vergogna. La lettura del testo è scorrevole, la trama interessante per l’intreccio di avvenimenti e circostanze che creano suspense nel lettore.