Settimio è un trentenne, meccanico per condizione essendo l’erede designato, in quanto figlio unico, del gestore di un’autofficina. Le sue aspirazioni culturali e di vita sarebbero altre, le scienze umane, l’arte, ma nell’impossibilità di dare effettivo seguito a queste sue inclinazioni si adatta alla sua vita da meccanico, abbandonandosi a una certa dose di fatalismo. I risultati sono alterni e fra l’innamorarsi di Miriam, il ritrovarsi imbarcato in una crociera, stringere amicizia con Milli, una giovane medico conosciuta visitando monumenti e città d’oriente, il ritrovarsi a convivere con Fabrizio, un amico gay che gli dà ospitalità, gli sembra di riscoprire Dio, dimenticato in lontane pieghe della memoria. La sua nuova fede in via di definizione dovrà essere garante di un’esistenza che gli appare da correggere, ma in chissà quale passaggio errato. Non si sente aiutato dai nostri tempi dispersivi che non ispirano in lui amore per il prossimo, ma ciononostante sarebbe ben disposto a non ribellarsi a ciò che ritiene previsto per lui, scritto da qualche parte nel firmamento, se improvvisi avvenimenti non sconvolgessero i suoi piani.