Il libro di Lucia Todisco non è una semplice autobiografia ma molti di più. Si tratta di un racconto indubbiamente ispirato a fatti personali ma al contempo arricchiti da personali considerazioni su diverse esperienze vissute e che, poi, ha ulteriormente condito con fantasia. La protagonista è una donna normale, che nella vita ha realizzato “poche ma grandi cose…”; una donna che ha sofferto per amore ma continua a cercarlo nonostante tutto, finché decide di “chiudere definitivamente il capitolo uomini…”. Perché questa donna, ad un certo punto, comprende che la sua strada è diversa: una strada che la porta ad inseguire i suoi sogni, anche a rischio di rimanere sola ma, finalmente, in grado di “imparare ad amarsi…”. Una donna, dunque, che arriva ad amare profondamente la sua libertà ed indipendenza. Del resto, l’intento dell’autrice è proprio questo: infondere in tutte le donne della sua età la speranza e la consapevolezza che “nella vita non è mai troppo tardi per rimettersi in gioco e così poter raggiungere la felicità…”. Pertanto, Lucia sembra spronare queste donne: “mai darsi per vinte e mai chiudere il proprio cuore…”. Questo confida Lucia alle sue lettrici. Perché ne è oramai oltremodo certa: “quando meno te lo aspetti arriva finanche l’amore…”; quello che avevi cercato quando non era ancora giunto il momento e che, poi, finalmente trovi. E ciò non potrà che avvenire quando hai imparato ad amare la persona più importante: te stessa.