Quanto è qui contenuto non è un romanzo, ma è la mia vita, dall’adolescenza, ed in qualche modo, sino alla maturità. È la mia storia. Mi sono chiesto cosa potrei dire. Potrei ripartire scrivendo alcuni passi di ciò che qui è contenuto, ma per me non avrebbe alcun senso. Mi sono rivisto adolescente, e l’adolescenza è il momento previlegiato dell’amore. È in questa età che si è più predisposti a gioire e purtroppo, alcune volte, a soffrire. Il mio primo amore è stato come vivere in un’isola fantastica, dicono che il primo amore non si dimentica mai, sono testimone che corrisponde a verità. Ancora in me vive, nonostante i tanti anni trascorsi, nei miei ricordi e nel mio cuore e nella immensità che mi circonda. Lo scrivere allevia come, un’aspirina, il mio dolore. Potrebbe essere solo apparenza, per ingannare il mio animo, una portentosa medicina, che tra illusione e speranza, possa attraverso, le parole (perché in fondo non sono altro che parole) curare il malessere che a volte mi pervade. Questo libro che contiene una prima parte autobiografica in prosa, con i miei miti, le mie illusioni, il primo amore; e la seconda parte da diversi stati d’animo che se, anche solo sporadici flash, rappresentano quella parte di vita in cui si forma la sensibilità il proprio io. Se si deve cercare un filo conduttore, al di là della prima parte in prosa, negli stati d’animo, esso è molto sottile, a volte persino nascosto, ma si può trovare pensando a lunghi capelli biondi di seta e occhi azzurri come il cielo quando il cielo è turchino e scintillante.