Sono tornati stanchi ma vincenti da Liverpool, la loro seconda indagine in comune, descritta in “The Garden of Death”, ha lasciato in loro soprattutto la voglia di tornarci presto perché “puoi lasciare Liverpool ma Liverpool non ti lascia.” Difficile farlo capire ai colleghi, non si è trattato di un’indagine ufficiale come quella che ne “Il Tamiso” sgomina una setta che per decenni con il nome di Unabomber aveva riempito di terrore il Nord Est. Alberto consulente tecnico-scientifico ormai in pensione e Edoardo giovane ed intraprendente capitano dei Carabinieri fondono le loro migliori qualità, basate su metodi di indagine induttivo-deduttivi rigorosi ed intuizioni estemporanee, senza trascurare i particolari, il dettaglio delle situazioni che sempre nuove si prospettano: non hanno fretta, sanno che molto spesso è il contesto quotidiano che offre il primo tassello per risolvere un’indagine. Le immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza dell’aeroporto di Venezia mentre ritirano dai nastri trasportatori i loro bagagli provenienti da Manchester hanno suscitato l’ilarità dei colleghi e battute sul genere “in viaggio con papà.” Edoardo è invece entusiasta di farle vedere ad Alberto: sono un bel ricordo della loro missione nel Merseyside ma mentre sono seduti nel giardino della villa sul Sile di Alberto sarà proprio la visione di quelle foto a creare un vero turbine di sconvolgenti situazioni che li porteranno dalle Canarie alla Svezia, avvolti loro stessi da un vortice di eventi creati da una “fratellanza” internazionale che coinvolge politici, scienziati, economisti, industriali che sembrano ostili tra loro ma il cui fine invece è perpetuare in eterno il loro potere servendosi delle biotecnologie più avanzate e dell’uso estremo della A. I.: una volta scoperti diventano loro le prede e dovranno dare il meglio di tutta la loro esperienza per aver salva la vita e permettere a tutto il genere umano di tutelarsi dai tentativi di chi vuole renderlo schiavo ed omologato, un replicante.