L'autrice snocciola con estrema lucidità e perfezione aneddoti concernenti la sua infanzia e adolescenza, in un'atmosfera e un ambiente ostili a ciò che percepisce nel profondo di se stessa. Intuisce prestissimo la vera natura che contraddistingue la sua piccola persona, imprigionata in un corpo, un sesso e un nome che non sente suoi, non le appartengono, non le apparterranno mai. Lotta tenacemente per affermare la sua reale natura di donna a dispetto del sesso maschile datole alla nascita, riuscendo a conoscere a fondo se stessa e l'ambiente che la circonda.
Avrei voluto non finisse mai, dettagli di una storia che dovrebbe aiutare i tanti Salvatore nati in un corpo non consono, ad accettarsi ed essere più forti a credere in quella identità negata da madre natura ma viva e vegeta nel quotidiano del proprio intimo. Dovrebbe essere letto anche da chi, celato da un apparente normalità, si prende la briga di giudicare chi non conosce e ciò che non sa, perchè il giudizio gratuito è sempre come un macigno che a volte può schiacciare un'identità diversa come diverso è ognuno di noi, in questo meravigloso arcobaleno che arricchisce le vite e apre le menti rendendo il mondo un posto migliore