Il romanzo, ambientato intorno ai tempi nostri e in varie località italiane e straniere, racconta le vicende del protagonista, il signor Felice, fisico, impegnato in un internazionale progetto segreto, il quale viene inaspettatamente strappato dal suo sereno vivere in seguito al suicidio del padre imprenditore, in conseguenza del fallimento della di lui impresa; fallimento causato dal tradimento dell’incaricato fiduciario dell’impresa stessa. A Felice si impone il dovere di dare giustizia al padre. La modalità della punizione vendicativa dovrà essere, in qualche modo, “Alla maniera di Dio”, quale conseguenza di libera scelta da parte dell’infedele. Da qui, la tesa di una trappola, “Il laccio di Torrenevi” che titola il racconto. La figura del fiduciario infedele assume, per il protagonista, portata di valenza fondamentale di interesse sociale e politico. Ciò darà spunto a riflessioni in vari momenti dell’intero libro che risente dei timori e preoccupazioni del presente momento storico. In tale racconto si intrecciano vicende, nazionali ed estere, nel medesimo intento di esiti di giustizia e pacificazione, per i quali non è eludibile la questione morale. L’avverarsi individuale di tale prospettiva nella vita del protagonista, una volta fatta giustizia, conclude il racconto, lasciando accese le aspettative generali, nell’augurio di tempi migliori. Nel contesto traspare una grande attenzione per la famiglia e l’amicizia da parte del protagonista, vedovo ancora tutto legato, cuore e mente, alla defunta madre dei suoi figli.