La nostra improbabile eroina tenta di emergere nella società in cui vive. Nelle narrazioni che si presentano, tutte ambientate in uno stabilimento di surgelazione alimentare, cerca di farsi strada e di distinguersi come persona, dimostrando di saper fare bene il suo lavoro. La competizione che si trova ad affrontare è più inaspettata del previsto. La sua squadra di lavoro è appassionata e avvincente. Sente che nulla le manca, che finalmente ha trovato quello che cercava: un ottimo lavoro ben remunerato e una splendida compagnia. Un giorno si ritrova in ospedale e, al suo rientro in fabbrica, sente che qualcosa è cambiato. In parte ritrova il suo lavoro, ma il legame con esso è perduto: si sente tradita dall’azienda che le ha diminuito le ore di lavoro e che non le ridà la postazione che aveva prima. Il lavoro diviene sempre più pesante: le donne iniziano a essere messe nella mansione di carico/scarico, i turni diventano sempre più improponibili. Inizia a crescere in lei una sensazione di frustrazione e risentimento. Non riesce ad affrontare i nuovi problemi al lavoro che, a mano a mano, le si presentano. Al termine del romanzo, l’azienda le farà una proposta contrattuale che non la convincerà a pieno. Farà una scelta che cambierà per sempre la sua vita. Il percorso che si era costruita sino ad allora cade a pezzi. Completamente. La sua identità è perduta.