“Oggi ho desiderato che mamma mi picchiasse pur di avere un contatto fisico con lei”. È così che la piccola Francesca pensava sovente, anelando ad un rapporto filiale che tarderà molto ad arrivare. Lo scenario è quello di un borgo di pescatori del Cilento dove spesso la vita scorre insieme agli umori del mare, decidendone a volte anche la sorte. All’asprezza della madre fanno da controcanto figure parentali salvifiche come quelle del padre e della nonna paterna che le lasciano intravedere la bellezza della vita e la strada verso la vera indipendenza. L’esito finale del romanzo non potrà che sorprendere il lettore.
Un romanzo dallo stile compositivo fluido e accattivante dai contenuti psicologici profondi che non lascia indifferente il lettore.
Bello. Francesca è la ragazzina che rivive in ciascuno di noi, se ci lasciamo trasportare nell'ambiente raccontato dall'autrice. Un mondo apparentemente difficile per la bambina sensibile e bisognosa d' affetto, protagonista del romanzo. Ma è anche un mondo solare, ricco di promesse e ........divertente, così come traspare dai discorsi esilaranti con l'amica del cuore.
E' un libro molto bello! Trovo che si fa leggere tutto di un fiato sia perché la storia ti prende, sia perché è scritto in modo scorrevole e pulito. Inoltre, l'accurata descrizione ti fa rivivere le scene come se le vedessi. Leggendolo mi sono sentita Francesca, ma credo che succederà a molte lettrici, soprattutto le lettrici del Sud. Il libro parla di un travagliato rapporto con la madre, trovo però che il vero protagonista sia il padre. Un padre che è un’ancora per Francesca, e nello stesso tempo la incoraggia e la stimola a disegnare il suo futuro seguendo i giusti valori. Avrei voluto che continuasse, che fosse più ricco di episodi. Riconosco però che è un problema mio, dovuto al fatto che mi piaceva leggerlo e avrei voluto che non finisse mai di raccontare storie. L'ho letto due volte e, mi ha catapultato negli anni della mia fanciullezza