Il romanzo consta di due parti, in cui si sviluppa la vicenda della famiglia contadina Lascaris, attraverso la partecipazione al Risorgimento, l’emigrazione postunitaria, il fascismo e l’ultimo dopoguerra. Quando la squadraccia fascista braveggia per il paese ed i galantuomini locali le consegnano spontaneamente il Comune, gli unici veri oppositori sono i socialisti ed il vecchio Cosmantonio del partito popolare che, brandendo la croce di Karavak, profetizza che la loro vittoria sarà effimera perché fondata sulla violenza. Instaurata la dittatura, Cosmantonio nasconde la croce in una casetta di campagna, raccomandando ai figli di riportarla alla luce al ritorno della democrazia. Ma, al ritorno della democrazia, i due figli di Cosmantonio, Nico e Andrea, si schierano all’opposizione interna al cosiddetto partito cattolico. Pietro Lascaris, dopo la morte del padre Andrea, riesce a laurearsi. Riprende gli ideali di rinascita civile dei contadini. Intorno al giovane, si costituisce una spontanea aggregazione di altri studenti, contadini, braccianti e artigiani e della Camera del Lavoro; dopo un duro scontro col locale blocco agrario, riesce a conquistare il Comune e lo doterà di tutte le opere di civiltà. Accade, così, che una piccola comunità di contadini, da sempre subordinata ai galantuomini, dal suo interno, sprigiona le forze di rinnovamento radicale.