Consigliato ad un pubblico 16+
Giovanna Breccia affronta il tema profondo e complesso dell’uso che un essere umano può fare del libero arbitrio attraverso questo romanzo dalla struttura molto originale. L’opera si svolge interamente nell’arco di una sola mattinata, in un’alternanza continua di soliloquio del protagonista, con continui flashback di un passato cheriemerge alla memoria, e voce narrante che ne ricostruisce gli eventi dandone senso e continuità. Il protagonista dell’opera, nato in un ambiente rurale del Sud da una famiglia culturalmente arretrata e decisamente anaffettiva, matura un sentimento di nullità del proprio valore esistenziale. Per tutta la sua vita cercherà di cancellare questa percezione di sé indossando la maschera del superuomo, spregiudicato, indifferente a ogni regola e valore morale. Non esisterà altra legge che quella dell’affermazione della sua volontà personale, ricorrendo anche a mezzi illeciti per giungere al successo. Lo otterrà con astuzia e ogni forma di manipolazione di cui è maestro. Tuttavia l’abissale senso di nullità di base che abita la sua anima, seppure sepolto alla coscienza, non potrà non riaffiorare e, quando le circostanze diverranno avverse, determinerà inevitabilmente un tragico crollo psichico.