“…E l’amore? Il trasporto che per l’altro risulta impastato di intimità, di confidenze che bramano corrispondenze e certezze? Il desiderio che trascina verso l’altro, vitale solo se continua a scoprire stimoli, se convive con intenzioni condivise, se può fare affidamento su aspirazioni simili? Il vivere per godere dei valori apprezzabili, per secondare quanto ci fa riconoscere come esseri umani e pervenire ai desideri essenziali, insieme alla persona scelta? I vincoli affettivi che si reggono sui sentimenti più complessi, sui legami che si instaurano con le consuetudini e con gli aspetti comuni del vivere insieme? Quanto resta del sentimento iniziale, si può ancora chiamare “Amore?...”