“La Tristezza del Mare d’Inverno” è l’incrocio di due strade parallele. Vi sono alternati due piani spaziali e due piani temporali fra loro opposti: la campagna italiana degli anni Sessanta e la Roma contemporanea, la giovinezza spensierata e la malinconica maturità. I due protagonisti, Celeste e Edoardo, sono rispettivamente la personificazione di queste opposizioni e nel loro incontrarsi e scontrarsi ritrovano e scoprono loro stessi. Il romanzo si prefigura così come un’eterna ricerca del limite fra ciò che si è e ciò che si desidera essere. I due personaggi principali sono imbrigliati nelle loro eccentriche personalità e solo attraverso la conoscenza dell’altro, per qualche attimo, sembrano capaci di essere liberi dai pregiudizi che hanno su loro stessi. “La Tristezza del Mare d’Inverno” è quindi un’opera psicologica e sociale, dove il dolore per le contraddizioni dell’età contemporanea si risolve attraverso uno stile onirico e poetico rappresentativo dei turbamenti di due anime sole.