Il viaggio della zingara (Sara) è un camminamento viscerale nella piaga della solitudine. La donna dai capelli rossi e il suo seduttore si erano astenuti dall’obbligo genitoriale dopo averla concepita. La protagonista eredita l’assenza, il dolore, la discriminazione; ingredienti tossici che saranno trasmessi ai discendenti… inevitabilmente. I granuli osservati nella clessidra, ripropongono gli eventi che si ripetono fedeli da tre generazioni, e fanno scattare la rivoluzione della stessa autrice che attraverso il perdono trasforma tale romanzo in un impresa di coraggio, un atto di valore che ricorda le confessioni di sant’Agostino.
il libro pur trattando il tema della violenza psicologica e della solitudine, coinvolge il lettore di pagina in pagina alla valutazione di se stessi che spesso siamo imbrigliati in modelli di superficialità negando a noi stessi la conoscenza dell'altro.
Anche se il libro racconta di violenza e solitudine, emana il senso di libertà e fiducia. La zingara, protagonista del camminamento è un libro che mi è molto piaciuto è coinvolta portandomi tra le bellezze naturali delle isole Eolie.