Galeotto carnevale romano del 1851 che accende un impossibile amore tra un giovane muratore di Borgo e la nobile Adamantina, moglie del Presidente del Tribunale Penale di Roma Urbe, il conte Alfonso Castaldi Rovere, tristemente noto con il soprannome di Cascateste, nella Roma di Pio IX papa-re e di Mastro Titta. L’ingenua tresca, proditoriamente rivelata al giudice, scatena l’ottusa persecuzione, per la quale, negli anni, i più accreditati agenti della Gendarmeria Segreta Pontificia si misurano e si slanciano sulle tracce dello sventurato quanto ardito giovane. L’amore trionfa e lascia segni tangibili, mentre la collera del magistrato non trova limiti, di fronte a un bersaglio geniale ed evanescente, calato in una saga omerica, transfuga e combattente, tra i disagevoli rifugi di Roma, Viterbo, Tuscania, l’Isola d’Elba e Campagnano, ove la sua storia troverà tribolazioni e solide radici, alfine, sognata Itaca. Sarà la storia, mossa anche da un evento imponderabile, a sovvertire la logica persecutoria, sostituendo alla prepotenza del giudice, le leggi del nuovo Stato Italiano uscito da Porta Pia. Amori, passioni, tradimenti e morti, ma anche tanta generosità di attori disinteressati, disposti ad armare il braccio e sostenere l’ardore di un uomo onesto, in guerra contro la prepotenza di un potere morente.