Consigliato ad un pubblico 14+
Da questo amore per la mia terra nasce “Soffiare nel vento”, un romanzo ambientato tra lo Yemen e la Sardegna che tratta del recente conflitto che si è scatenato nello Stato della penisola araba. La storia narra di due uomini, Massimo e Aadil, lontani fisicamente e culturalmente, ma prossimi in quanto esseri umani, soggetti a passioni e vincoli che caratterizzano la nostra specie, trasportati da pulsioni e inclinazioni che non conoscono barriere o confini. Nel libro sono presenti svariati argomenti; dalla disoccupazione del Sulcis Iglesiente (luogo dove abita il protagonista sardo Massimo), al nichilismo dei tempi attuali, all’insensatezza e all’imprevedibilità dell’odio, fino ad arrivare alle interpretazioni plurivoche del libero arbitrio. Soffiare nel vento, nella sua accezione letterale è un atto irrazionale che recepisce la sua razionalità nella percezione del singolo individuo. Per quel che concerne il testo, esso offre la possibilità al lettore di dare una sua interpretazione personale del manoscritto; non esistono valutazioni o giudizi erronei proprio perché la realtà oggettiva viene filtrata attraverso gli occhi del soggetto nella sua individualità ed esclusività. Basti pensare al Don Chisciotte di Miguel de Cervantes, e ad una delle scene madri che riguarda proprio il cavaliere errante e il suo fido compagno Sancio Panza, al cospetto dei mulini a vento, percepiti in due modi completamente diversi dai rispettivi protagonisti. E se avesse avuto ragione Don Chisciotte? E se fossero stati realmente dei perigliosi giganti? E se fosse stato Sancio a sbagliarsi?