Don Francesco Mottola

L'autrice, con una prosa erudita ma chiara e scorrevole, rende piacevole e divulgabile un argomento impegnativo, illustrando i fondamenti teologici della fede del Beato, nonché le sue opere concrete, permeate di valori morali fuori dal tempo. Il saggio è un rimaneggiamento della tesi di laurea sostenuta dall’autrice, la quale, venuta a conoscenza della prossima santificazione del personaggio, ha avuto la volontà ed il coraggio, complice la forzata segregazione per il Covid, di riprendere la sua opera finale universitaria, per farne un'occasione di divulgazione della vita e delle opere di Don Mottola. Parlo di coraggio, perché è difficile ritornare su noi stessi e su qualcosa che abbiamo fatto in un'altra epoca, ad un'altra età, in un diverso contesto sociale e con una competenza tecnica agli albori, diversa da quella attuale consolidata da una lunga e proficua esperienza di docente di lettere. Mi chiedo quante volte Enza, nei ricordi riaffioranti delle varie fasi di elaborazione della tesi, abbia avuto la tentazione di prendere la matita rossa ed ergersi a censore di se stessa. Oltretutto l'argomento scelto, (o imposto ?), non era facile per una ragazza di 21 anni. “Chapeau” per la giovane Enza che ha saputo affrontare ed illustrare, nella prima parte, il pensiero e la fede del futuro santo, riportando citazioni da Sant'Agostino e Sant’Anselmo.. La seconda parte scorre più agile per il lettore, descrivendo la vita e le opere di carità di Don Mottola: la fondazione degli Oblato del Sacro Cuore sacerdoti e laici, delle Oblate e della Casa della Carità. Esse ne fanno una una figura moderna che dovrebbe piacere anche alle femministe attuali. Questo uomo di Chiesa, nella sua ansia di aiutare i più derelitti, offre anche una motivazione di riscatto sociale e dignità ad una categoria di donne, le cosiddette "Bizzocche", votate all’oblio da parte della società. Si potrebbero definire delle "invisibili" per usare una definizione attuale. Dalla decisione di scrivere questo saggio, si evince un attaccamento dell'autrice alla sua terra di origine, che oltre alle bellezze naturali, ha saputo produrre anche anime sante di cui essere giustamente orgogliosi. Un omaggio anche a Tropea, che appare nella sua peculiarità nella bella illustrazione in copertina.