Lo studio, di stampo qualitativo, vuole indagare il fenomeno della prostituzione come pratica culturale e come scelta, in particolare in riferimento a giovani latino-americani omosessuali, giunti in Italia per ritrovare una situazione migliore, a livello economico e sanitario, ovvero per fuggire da soprusi familiari, oppure per riscatto personale ed affettivo. La non necessaria scelta ha posto i soggetti ad immettersi in tale circolo, mediante l’inserimento in liste di agenzie per modelli o di comunicazione online, oppure in rubriche telefoniche adottate da parte di “organizzatori” nel sito bolognese, facendo emergere caratteristiche fisiche e doti sessuali allettanti per i clienti, che si affidano a tali organizzazioni per il servizio “garantito”. Parallelamente, si giunge ad un confronto, a livello normativo, per quanto riguarda sia la legalizzazione di codesto fenomeno sia la criminalizzazione del cliente, focalizzandosi, inoltre, sui movimenti transessuali e femministi presenti, mossi da un’ondata che pone al centro la formazione di una nuova categoria – sex worker –, che tutela l’individuo sia sul piano occupazionale, inteso in quanto lavoratore, che sul piano individuale e sociale, in virtù del godimento di diritti e doveri in quanto cittadino.