Una vita da Balilla, da profugo e poi da studente di medicina all’Asmara. Il colonialismo, il razzismo, le guerre, le navi bianche e più tardi, dopo la guerra, l’esodo rovinoso delle famiglie e l’abbandono totale di ingenti opere costruite da generazioni di geniali operatori e lavoratori italiani ed eritrei. Il lungo martirio degli eritrei, dalla colonizzazione alle guerre fasciste e oggi a quelle strategiche delegate dalle grandi potenze all’Etiopia, fino alle catastrofi nel Mediterraneo davanti a Lampedusa. Riflessioni sulle cause e sulle conseguenze di tutti quei disastri e sul silenzio di tutti. Una sconcertante analisi delle cause e della genesi di tanta tragedia. Bugie e complici silenzi documentati con dettagliate fonti e testimonianze personali dell’autore Mario Ruffin.
si legge senza sosta per il periodare scorrevole , comprensibile, interessante, storicamente informativo, e ...condivisibile
con grande sorpresa ho scoperto nelle librerie cittadine un libro sul mio paese, l’Eritrea, scritto da un trevisano, il Dott. Mario Ruffin. Questo magnifico scrittore con fraterna passione parla del mio popolo, che egli definisce “gentile ed eroico”. Scherza sul pidging del linguaggio coloniale e parla come se fosse uno di noi. Le sue simpaticissime e divertenti pagine dei tempi della sua fanciullezza e poi di studente di medicina all’Asmara, si gettano spesso senza ritegno nell’ira e nell’orrore per il razzismo e l’apartheid che conobbe da bambino durante il regime fascista. Egli, tornato profugo in italia nelle navi bianche della croce rossa, ha conosciuto l’occupazione nazista e poi l’esaltante trionfo del movimento partigiano della libertà. Tornato giovanotto in Eritrea ci ha portato con passione il “vento del nord” della resistenza antifascista vittoriosa. Lo stesso vento di libertà che noi conoscemmo con l’indipendenza il 24 maggio 1993, dopo trent’anni di guerra contro l’Etiopia che ci assediava per conto di terzi. Ben pochi in Italia hanno osato raccontare in modo così commovente il travaglio del mio popolo iniziato 150 anni fa con la colonizzazione e finito assediato dall’Etiopia fino ai naufragi di Lampedusa. La sua analisi si lancia alla fine a reclamare la verità sui moventi di tutte quelle guerre e in particolare della guerra mondiale del 1940 – ’45. Grazie ai molti italiani, come lui ormai nostri fratelli, noi eritrei abbiamo imparato ad amare la “nostra” italia. Dott. Tesfai Ghebrèseium Roma