Non ho nessuna critica in quanto tale da fare alla Casa editrice Booksprintedizioni del sig. Vito Pacelli. La correttezza e il modo garbato con la cura con cui mi hanno aiutato per la correzione delle bozze, rasentano uno spirito di educazione non sempre presente in altre edizioni che ho conosciuto. La gentilezza dell’editore, il buon gusto per le scelte editoriali e la completa ‘messa a disposizione’ della cura pubblicitaria, vera anima dello sviluppo commerciale ed editoriale del libro, sono state le credenziali che mi hanno prima colpito, poi avvicinato, oggi conquistato. Cose che mi hanno ricordato un antico detto ‘ il denaro fa l’uomo ricco, l’educazione lo fa Signore’. Grazie sig. Pacelli. “ s’avedum anca mo’’ prof. Domenico Coviello
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Domenico Coviello, figlio di genitori lucani, vive e lavora a Como dove ha insegnato per diversi anni al liceo ‘Giovio’ e in seguito presso istituti superiori di Milano. Laureatosi nel 1973 presso l’Università del S. Cuore con Virginio Melchiorre, con una tesi in tanatologia in Feuerbach, ha continuato tale problematica con un saggio: - Intorno alla filosofia della morte, L. Rangoni, Pioltello, 1996, che per la quantità di spunti tratti dal pensiero occidentale si è meritato una prefazione da Nicola Abbagnano (1984 I ed.). Altri saggi sono su Feuerbach: Il primo Feuerbach, EBE ed., Roma 1991, che contiene la tesi di laurea del filosofo: La ragione, Una, Universale, Infinita e gli Xénien, pubblicati anonimi a Erlanghen nel 1830 (prefazione di Nicola Abbagnano, 1986). Profilo di Feuerbach, per i tipi di ELLIN SELAE, 1993 una biografia molto curata sulla vita e pensiero di Feuerbach condotta su testi tedeschi; Schegge del ‘’900 filosofico’, L. Rangoni, Pioltello, 1996; una raccolta di ca. cento pensatori degli ultimi cinquant’anni, da Julius Evola, al pensiero delle donne, dal marxismo alla neoscolastica, da Cioran alla teologia del ‘900 sino a Umberto Eco. Inoltre ha scritto una storia della filosofia, in tre voll., non ancora pubblicati, una breve storia della pedagogia e altri articoli su riviste specializzate come su ELLIN SELAE, su ‘Filosofia’ ed. Massimo e con “La società filosofica’, e altri ancora. La caratteristica principale della filosofia russa, è il suo isolamento, come già osservava Fedotof, con il secolare ritardo del suo sviluppo culturale tanto che in circa sette secoli, la Russia non aveva prodotto neanche un trattato di teologia, non parliamo di sapere filosofico. La ‘Moscovia’ che comprendeva la regione di Mosca e limitrofi, era rimasta estranea allo sviluppo teologico-filosofico delle Università medioevali, senza nè Umanesimo nè Rinascimento, come era rimasta fuori dalla Riforma, dalla filosofia cartesiana e dal dibattito della filosofia moderna e dalla Rivoluzione scientifica. I monaci russi si distinguevano per spiritualità e ascetismo quanto per il loro ‘parco’ apporto alla cultura. Il tratto distintivo della filosofia russa, a parte le polemiche fra occidentalisti e slavofili che assomigliano più a partiti che a due correnti di pensiero, è la sete del divino, del sacro e il loro attaccamento alla Chiesa ‘ortodossa’ vero tratto comune di tutti codesti pensatori. Poi vi sono i politici o i pensatori del ‘sociale’, un certo numero che rivendicano, più che giustamente, i legittimi diritti di un popolo da sempre schiavo ai più diversi regimi, ‘autoritari o barbari’. Queste pagine sono state scritte con molta semplicità senza orpelli dialettici: l’unica cosa che si richiede è un minimo di curiosità, l’anima della vera cultura. Buona lettura!