Un ictus improvviso e devastante colpisce l’autore a soli 45 anni: è il cupo confine fra la vita vissuta fino ad allora e la vita di disabile totale che inizia dopo quei brevi, terribili secondi. È un libro autobiografico che descrive come si è compiuta la rinascita da una profonda depressione causata dai terribili esiti dell’ictus al desiderio di continuare a vivere il più intensamente possibile la vita. Dai momenti in cui il pensiero dominante è il suicidio a quelli di una abulia e inerzia passiva anch’essi estremamente negativi, dal litigio con Dio al ritorno dell’amore della vita, del mondo, degli altri, di Dio. L’ictus, con il suo nome pungente che ricorda i suoi tremendi effetti, è il nemico da sconfiggere, soprattutto nelle sue più gravi conseguenze, quelle morali e psicologiche. E l’autore, anche se in un tempo non certo breve, ci riesce e ritorna di nuovo ad amare la vita, impara a convivere con l’ictus, gli cambia nome, lo trasforma in “coccolone”.