In questo libro racconto la storia di un insegnante di biochimica che va alla ricerca delle origini della sua famiglia. Dopo una serie di fortunate circostanze, trova alcuni documenti in cui sono scritte le motivazioni che hanno spinto suo padre a fuggire dall’Austria e a ripudiare i suoi genitori. Scopre anche la causa della morte del nonno che non è accidentale come si crede, ma dovuta al suicidio per colpa dei rimorsi. Riceve con sua cugina una cospicua eredità lasciata dal nonno e mentre assapora la ricchezza, inaspettatamente si ritrova affetto da una malattia genetica di cui la nonna è portatrice: La distrofia muscolare di Becker. Aiutato da un suo amico, che è direttore generale in un laboratorio chimico, sperimenta su di se nuove terapie ottenendo però solo un rallentamento della malattia. Sofferente, prigioniero nel corpo, affronta la morte con coraggio di vivere confortato dalla compagna e, grazie a una fantasiosa teoria elaborata da un suo alunno e sperimentata su di lui nelle sue ultime ore di vita, riescono a debellare quasi del tutto la sua malattia e a farlo tornare a una vita normale.