Vidi per la prima volta l’astrospartus mediterraneus durante un’immersione all’isola del Giglio e rimasi subito colpita dalla sua occulta bellezza. Immediatamente pensai di scattare una fotografia per immortalare l’immagine: bisognava essere molto veloci perché alla vista della luce la stella gorgone si chiude in se stessa e tutti i suoi filamenti si ritraggono. Vive oltre i quaranta metri di profondità, laddove il buio respinge la luce e domina incontrastato. A distanza di qualche anno guardo la fotografia: indubbiamente decido che sarà la copertina di questo libro perché rappresenta la complessa personalità della protagonista Sofia Sorex. Scrissi “Frammenti dell’essere” di getto nel 1994, in soli quattro giorni. Dopo diciotto anni, rileggendo quelle pagine mi accorgo che le passioni vissute nel passato sono rimaste ferme nel tempo, racchiuse nelle profondità degli abissi e intatte come sono state lasciate. Appena si accende la luce si ritraggono, proprio come i filamenti della stella gorgone quando vengono illuminati dal flash della macchina fotografica. Ed è per questo che cerco di non ricordare… La breve storia di Sofia Sorex rappresenta un debutto incompiuto, una carriera mai iniziata ma che aveva tutte le prerogative per raggiungere il successo!