Non ci si può non affezionare alla protagonista, la simpatica e coraggiosa giovane Fabiana che ci racconta di città e genti straniere ma, procedendo nella lettura, ci si rende conto che il vero grande viaggio è quello da lei vissuto attraverso il mondo degli affetti, delle amicizie e degli amori. Fabiana si affida al caleidoscopio oggetto magico che scombina le coordinate spazio-temporali e permette alla protagonista, solo in età matura, di conoscere, o meglio di riconoscere, l’uomo della sua vita. Rifacendosi ai modelli della mitologia classica, l’autrice introduce il personaggio di Eros, il dio dell’amore, che guida i sogni di un uomo segnato dal tempo e dalle vicissitudini. Costui scrive a Fabiana e sostiene di essere il suo amico di giochi della prima infanzia, quell’Eros che Fabiana amò da bambina, ma che poi abbandonò lasciandolo nella più nera disperazione. Come se stesse vivendo un incantesimo, Fabiana si trova di fronte la proiezione dell’uomo che ha sempre sognato, in quanto simbolo dei suoi desideri mai realizzati. Attraverso le pagine del romanzo, l’autrice lancia un messaggio: “La mia speranza è che il libro risulti di aiuto soprattutto a quelle persone che non sanno più sognare e amare”. Ora l’autrice ci ripropone, in edizione da lei rivista e corretta, questo suo primo romanzo.