Si può desiderare chi non conosciamo, chi non abbiamo mai visto né incontrato? Si può amare chi non c’è? Quando si tratta di genitori, la loro diventa assenza che pesa nel corpo e nello spirito, ricerca continua in ogni luogo del Mondo. Una storia, quella di Anna, cruda all’inizio, che induce a una semplice riflessione: ma davvero l’uomo è capace di fare tanto male? Be’, la risposta inevitabile è un triste “sì”! Lungo il suo cammino ha incrociato davvero tante persone, molto diverse tra loro, che l’hanno aiutata inevitabilmente a migliorare quella vita cominciata in modo così brutale, dove a tratti la violenza umana non le è stata risparmiata neanche da uomini consacrati a Dio. Per fortuna, di questi ce ne sono di diverso valore e Anna si è riavvicinata alla Chiesa grazie a coloro che tengono alto il rispetto dell’uomo e della sua esistenza. La protagonista, tra i 12 e i 14 anni, sembra arrendersi alla vita, quella stessa vita che, per destino o disegno Divino, le ha saputo restituire dignità e amore. Il coraggio di narrare la propria storia che riporta il tempo dell’uomo alla qualità dei propri desideri, al superamento delle proprie debolezze, delle proprie paure ma che tende a riportarlo sempre e comunque alla propria salvezza.
Ieri sera ho assistito alla presentazione del libro che ha suscitato in me una miriade di emozioni, soprattutto dolore per ciò che l'autrice ha dovuto subire ma anche ammirazione per come si è ripresa la vita. Sono dovuta uscire qualche minuto prima della fine della presentazione, di questo mi scuso ma a volte "le radici quando sono tanto anziane creano dei vincoli".
Ho votato il tuo libro perchè tra la classifica mi ha colpito e anche incuriosito.Questo ..Perchè? Ho avito modo di leggere la prefazione e di vedere il suo video,poi la curiosità è diventata dolore.Lo leggerò a breve,buon cammino per la sua vita Signora con tutto il cuore le auguro una vita piena di solo gioia.
Mi ha toccato il cuore
Molto crudo ma anche da insegnare, specie a chi affida i bambini
ottimo sia per contenuto che per gorma.
Bello
Ottimo libro
Bello libro
Bellissimo
Molto coinvolgente
Dal dolore la comprensione e poi la rinascita
una storia angosciante
Ottimo libro
Bellima storia
Bellissimo e commovente ho avuto il piacere di conoscere di persona la scrittrice donna fantastica
Conosco Anna da bambina ed è una persona meravigliosa come lo è il suo libro!
Bello
Un libro coinvolgente toccante .... che mostra come il.dolore può miracolosamente sfoggiare in un immensa empatia e generosità quando l animo è grande e la personna capace di trare delle proprie esperienza negative la forza per salvare altre vite .... un grande libro di una grande Donna !
Commovente e intenso.
Un bellissimo libro. Molto toccante
Incredibile penso sia stato uno dei pochi libri che non riuscivo a smettere di leggere .....troppe lezioni di vita
Voto questo libro per la sua drammatica carica umana
Una racconto avvolgente e commovente
Dura storia ingrovigliata realtà quasi disarmante
Straziante coinvolgente
El libro es fantástico! Muy emotivo y mas sabiendo que está basada en una historia real.
Che storia vissuta!
Semplicemente stupendo. ...
Un libro toccante, ricco di significato
Un libro bellissimo, consigliatissimo
Purtroppo l'essere umano è capace di tutto
Molto, molto ,molto, bello.
Commovente vero appassionante
Grandiosa Anna!!!
Bellissimo
Meraviglioso
Molto toccante
Interessante
Un libro che fa riflettere su quante sofferenze i bimbi subiscono con violenze fisiche e psicologiche ancora oggi in varie parti del mondo tra l'indifferenza di tutti
Perché? La domanda sprigiona tante risposte,ma la storia raccontata dalla protagonista Anna,induce subito a triste riflessioni. Si può ignorare a tal punto la dignità di un essere umano? Una storia così cruda,ma reale,tocca il cuore. Auguro il meglio alla Signora Anna e il corso degli anni le hanno dato una forte rivincita. Grande donna,grande persona nell'affrontare le difficoltà della vita con amore. Congratulazioni e tanti tanti auguri.
Se lo cominci a leggere non riesci più a smettere, è meraviglioso.
Bellissimo
Stimo molto l'autrice
Excelente libro que servir a para ayudar a niños del Paraguay.
Ottimo
Meraviglioso il libro, triste la vita ma l'Amore per la vita, per il Signore, per il prossimo fanno vedere l'arco baleno dopo una tempesta di pioggia e grandine. Grazie Anna per aver avuto la forza di condividere,grazie perché ci hai fatto riflettere e ci hai fatto ringraziare il Padre per il dono della vita nonostante....Grazieeeee!
Un libro di speranza per una vita migliore per se stessi e gli altri
Libro di profonda e drammatica testimonianza!
Una storia di vita vissuta molto forte e sconvolgente.
E un libro stupendo e molto emozionante.
Unico
ottimo
Interessante
Una biografia toccante raccontata con coraggio da una persona speciale. Una vera Fenice che risorge dalle sue ceneri più forte e più bella che mai! Auguri per ogni cosa.
La forza di una figlia rinnegata come altri 400.000 a causa di una legge obsoleta. Straziante, a tratti devastante, dove vince la forza dell'amore e della fede
Bellissimo ti fa vivere e riflettere. Quanti ragazzi e ragazze sono in queste esperienze così crude
Meraviglioso, commovente, profondo, "forte", vero e molto umano. Grazie Anna !
Anna Agostiniani – Perché? – Book Sprint Edizioni, pag. 292, Euro 17,90 I nostri tempi hanno ancora bisogno di storie edificanti? Esistono ancora – e quanti sono? – i lettori che da un libro pretendono di più di una vuota eleganza formale? Dalla risposta a questi semplici interrogativi dipende la fortuna di libri come quello che Anna Agostiniani, scrittrice non professionista, ha sentito il dovere di scrivere, per rendere testimonianza di una storia – la sua storia – che merita di uscire dal ristretto ambito del passaparola e delle amicizie. Anna appartiene a quella categoria di persone che ebbero una nascita sfortunata, un’infanzia e un’adolescenza travagliate. Abbandonata dalla madre al momento di vedere la luce in ospedale, deve il suo stesso nome e cognome ai medici del nosocomio di Ancona, che la fecero battezzare e la consegnarono ad un brefotrofio. Cominciava così una parabola esistenziale che è anche uno spaccato della società nella quale abbiamo vissuto, dal secondo dopoguerra in poi; una società inizialmente frugale e operosa, decisa a risollevarsi dopo le tragedie e le miserie belliche; una società generosa e volitiva, ma anche, a volte, cinica e spietata, desiderosa di crescenti affermazioni materiali. In questa cornice, Anna conosce le privazioni del suo stato – figlia di NN, scrive, con una schiettezza brutale e inusitata – ma a queste aggiunge le prove di una sorte davvero matrigna: con uno stile spontaneo ed essenziale, superando il comprensibile pudore, Anna racconta la sua terribile esperienza di bambina data in adozione, in maniera sconsiderata, ad una coppia di orchi: lui assente ed insensibile, lei corrotta e crudele, sono in diverso modo responsabili del calvario della piccola, avviata ad abietti rapporti carnali con adulti altrettanto abietti. Queste storie si assomigliano tutte, in ogni tempo: la fragilità della vittima; lo schifo e la paura delle minacce; il disagio manifestato a scuola; il desiderio di rimuovere prima, di fuggire poi, appena possibile; l’incontro con una maestra che la comprende affettuosamente; lo scandalo soffocato; il rancore degli immondi genitori adottivi; i primi lavoretti, che si traducono in evasioni dalla galera familiare; l’affettuosa complicità con un fratello, adottivo anche lui e che la precederà nella fuga dalla casa degli orchi. La vita di Anna, insomma, è un romanzo, e mai come in questo caso il luogo comune ha una sua ragion d’essere: raggiunta la maggiore età, abbandona la casa-prigione, per affrontare la vita e mettersi alla prova, da sola. Il mercimonio del suo corpo non l’ha minimamente corrotta: la sua energia, la sua vitalità, la sua intelligenza le forniscono tutte le risorse per affermarsi e coinvolgono il lettore, che ne segue partecipe le evoluzioni. Siamo in una fase della nostra storia in cui la gente ha la forza e la capacità di migliorarsi, di sacrificarsi, di valorizzare persone ed ambienti. Su questa linea di progresso, Anna passa da un lavoro all’altro, da un incontro all’altro, finalmente imbattendosi in uomini e donne in grado di apprezzarne le doti. Anche sul piano delle acquisizioni materiali, il cammino di Anna ricalca quello del paese: si guadagna da vivere cambiando lavoro a seconda delle opportunità che le capitano, si sacrifica fino all’inverosimile, risparmia per il suo primo appartamentino da affittare, e poi gli elettrodomestici, l’utilitaria e infine la casa, insomma la trafila di tante famiglie italiane di quegli anni. Tutto questo, senza mai rinunciare all’idea di ritrovare la madre naturale e di chiederle “Perché?”. Ma di domande Anna se ne fa tante: “Perché mi hai abbandonato, mamma? Perché tanti abusi su di me? Perché Dio non mi ha protetta? Perché noi figli abbandonati siamo invisibili al mondo? Perché neanche le Istituzioni mi hanno protetta?”. Eppure, la solitudine di Anna era destinata a finire: dapprima la maestra che intuì il suo dramma – e che rimase una presenza benefica nella sua vita, anche da adulta – poi svariate amiche e, soprattutto, un marito che seppe amarla con pazienza e dedizione, aspettando che lentamente svanissero le sue comprensibili riluttanze, date le precedenti, negative esperienze con gli uomini. Un marito che l’affiancò anche nelle prime prove della sua esperienza di volontaria al servizio dei meno fortunati e che, molto più anziano di lei, la lasciò dopo una malattia inesorabile, in preda a un dolore difficile da rimarginare. Ma ormai Anna non era più sola: animata da quella energia vitale che l’aveva salvata fin dalla terribile infanzia, nel corso delle ricerche della madre, mai accantonate, si era imbattuta in una famiglia che l’aveva accolta e che ancora le regala affetto e calore; non solo: con la sua nuova famiglia, Anna ha ritrovato la fede, compromessa dalle sciagurate esperienze fatte perfino con sacerdoti. Quella famiglia le ha fatto capire che i disegni divini sono imperscrutabili e che spesso dal male nasce il bene: così Anna, raggiunta un’agiatezza economica grazie alle sue capacità e alla sua forza d’animo, ha intrapreso un cammino che, dalla fede ritrovata, l’ha condotta sulla strada degli aiuti a chi ne ha più bisogno. Ormai da anni, insieme ad altra persone amiche – prima fra tutti, una suora Redentorista – Anna organizza adozioni a distanza per i bambini di una sperduta contrada tra le foreste del Paraguay, dove per di più ha fatto sorgere un villaggio di case destinate ai nativi, fino ad allora ospitati in capanne di fortuna e in preda alla più disperata indigenza. Per loro e per il loro futuro raccoglie fondi, anche organizzando serate di beneficenza, e proprio a questa causa sono destinati i proventi della vendita del libro. Questo è il lieto fine di una storia italiana, commovente e appassionante come possono essere soltanto quelle dove il dramma si intreccia con il sorriso, la caduta è interpretata come un’occasione per rialzarsi, ma soprattutto l’amore sano e pulito finisce col gratificare ogni sacrificio. Se troppo spesso ci siamo dovuti confrontare con la banalità del male, la parabola di Anna ci dimostra che il bene esiste e non è mai banale, e ne abbiamo tutti un gran bisogno. Giuseppe Del Ninno