“L’infanzia perduta – L’età dei sogni indelebili”, racconta una storia in cui il tempo volge all’indietro. Le vicende dell’autore, bambino, celebrano la fanciullezza, in un’epoca in cui la semplicità e la genuinità erano alla base del vivere comune. Ambientato a Campagna, piccolo paese del Salernitano, incastonato tra le montagne verdi dei monti Picentini, negli anni ’50/60, si rievocano memorie di stagioni passate, di personaggi del tempo perduto, di voci che sono le voci di dentro, di tutte le generazioni che si tramandano di padre in figlio le storie del popolo del Sud. Tra tradizioni popolari di fantasmi, demoni ed esorcismi, tra eventi folcloristici, Santi, confraternite, processioni e antichi mestieri, scorre con spensieratezza la vita del protagonista, sino ad arrivare al 1963, anno in cui l’autore abbandona il paese natio per trasferirsi in città. Tutto è, però, forgiato indelebilmente ed inconfondibilmente nei suoi ricordi. Una narrazione intensa ed emotiva, in cui il lettore si calerà totalmente, ridiventando a sua volta bambino.