Daniela ripercorre il duro cammino della perdita del marito, Oronzo, da lei amato di un amore, intenso e corrisposto, in 42 anni di vita insieme. È il resoconto del percorso di malattia di un ammalato di tumore pancreatico, ma anche il racconto di un percorso d’amore, fatto di lotte quotidiane e momenti di tregua, di sofferenza e ripartenza, di paure e fiducia, di ribellione ed accettazione. Nella lotta di Oronzo e Daniela, si possono riconoscere quanti hanno combattuto o stanno combattendo questo tipo di cancro, purtroppo ancora, quasi sempre, letale, nella speranza che la ricerca faccia passi avanti nella sua cura. La scelta della forma del diario non è casuale: un diario può avere una funzione liberatoria. Scrivere in un diario del dolore nei giorni immediatamente dopo la perdita di una persona cara, ha un potere salvifico: ogni pensiero, ogni ricordo, ogni nota appuntata, può avere un effetto catartico, purificatorio, nell’elaborazione dello smarrimento per l’irrimediabile assenza e nella consapevolezza che i ricordi di quanto di bello vissuto prima, sono l’eredità più profonda dei nostri cari scomparsi. Onorando la loro memoria, parlando di loro, non solo continueremo a mantenerli in vita, ma daremo speranza alle nostre stesse vite, alimentando la fiamma dell’amore che non può andare perduto: dell’amore che non muore.