Viveva quasi come un eremita, scendendo solo in paese raramente, e intanto si tormentava, ricordando la sua Jennifer, un pensiero fisso che lo trascinava fatalmente verso l'abisso della follia. Così lessi, in un settimanale di cronaca, e fu una di quelle cose che mi colpì. Un giorno, non si sa, quando, esattamente cominciò a scolpire la pietra bianca di tufo, della sua proprietà. Incise anche gli alberi, sentieri, tutto ciò che poteva rimanere impresso il volto della sua unica e sola conoscenza femminile. Sempre e solo il medesimo soggetto: Jennifer, tutti i volti che guardavano il mare ionio, oggi molti visitatori, rimangono stupefatti e increduli davanti al castello incantato di Filippo e Jennifer. un famoso critico ebbe a dire; doveva soffrire molto, forse se avesse chiesto aiuto, se avesse parlato con qualcuno, si sarebbe sentito meglio.
bellissima presentazione al mio racconto grazie a tutti voi.